Quando scriviamo, che sia per finalità di intrattenimento, informazionale o di vendita, raramente ci preoccupiamo di un aspetto che, invece, dovrebbe assumere un ruolo prioritario durante lo sviluppo di un contenuto per il web: l’ottimizzazione SEO. Quando parliamo di ottimizzazione SEO, di SEO copywriting o di testi SEO oriented facciamo riferimento allo stesso approccio di scrittura, il quale è finalizzato a favorire il posizionamento del contenuto negli elenchi dei motori di ricerca. Ma procediamo con ordine: ecco come e perché concentrarsi sull’ottimizzazione SEO quando scriviamo un articolo di blog.
Cosa sono la SEO e il SEO copywriting
Sintetizzando, la SEO (Search Engine Optimization – Ottimizzazione per il motore di ricerca) è l’insieme delle strategie e delle attività utilizzate per favorire il posizionamento di un contenuto web nelle pagine di ricerca dei motori. In pratica, una pagina ben posizionata sui motori di ricerca sarà in grado di acquisire un maggior numero di visite, provenienti, appunto, dal flusso di ricerca degli utenti che cercano online.
La qualità dei testi e la loro corretta ottimizzazione rappresentano un parametro SEO fondamentale che può essere sintetizzato attraverso un termine: SEO copywriting, ovvero le tecniche di scrittura da considerare virtuose in un’ottica strategica di posizionamento organico.
La SEO non è un dettaglio
Cerchiamo di entrare nel merito della questione è comprendere perché la SEO è così importante: quando si scrive un contenuto, la speranza e l’obiettivo è che più gente possibile lo legga. Perché ciò accada, gli utenti devono avere la possibilità di raggiungere la pagina che accoglie il contenuto e ciò può accadere in due modi: acquistando pubblicità a pagamento oppure attraverso il posizionamento organico. La SEO, in pratica, è l’unica risorsa gratuita capace di generare visite e, in ultima analisi, di apportare realmente valore al proprio progetto editoriale. Pensare di usare solo adv per generare visite è limitativo.
Non esiste solo la forma
Chi non è abituato a ragionare in funzione del posizionamento può riscontrare delle difficoltà nell’accogliere questo diverso approccio di scrittura. Scrivere un articolo senza alcuna cognizione strategica permette infatti di concentrarsi esclusivamente sulla forma del contenuto, sulla bellezza delle frasi, sull’efficacia delle parole. Il SEO copywriting pone invece dei vincoli legati sia alla forma del testo e delle parole e sia alla struttura espositiva.
Come si scrive per la SEO: la scelta delle keyword (o parole chiave)
Tutto parte dalla scelta della keyword per cui si intende ottimizzare l’articolo. La keyword – o parola chiave – rappresenta i termini che gli utenti utilizzano quando effettuano una ricerca online. Ad esempio, se un internauta è interessato a sapere che tempo farà utilizza parole chiave del tipo “previsioni meteo Roma” o “Che tempo fa a Roma oggi”. Interesse del redattore, dunque, sarà quello di scoprire in che modo gli utenti ricercano risultati simili a quelli proposti sul proprio blog e di ottimizzare il contenuto in funzione delle parole chiave.
Come si ottimizza un testo
Premettiamo che per spiegare a fondo come ottimizzare un articolo per la SEO non basterebbe certo un solo contenuto come questo. Qui, più che altro, si vogliono fornire delle indicazioni generali. Intanto, va abbandonata l’ottica, ormai desueta, secondo la quale l’ottimizzazione di un testo è tanto più efficace quanto più è ricorrente la parola chiave per cui si vuole posizionare il testo. Oggi Google è in grado di scansionare semanticamente i contenuti e di esprimere un giudizio legato alla qualità e alla completezza del testo. Ciò nonostante, il corretto utilizzo e la giusta distribuzione delle keyword mantengono un’importanza cruciale nell’ottimizzazione di un testo.
Si consiglia di inserire sempre la parola chiave sia all’interno del title e sia nella description ovvero, rispettivamente, il titolo e il sottotitolo che vengono assegnati alla pagina e che vengono mostrati quando il risultato appare nella pagina di ricerca (SERP).
La KW dovrebbe inoltre comparire all’interno di almeno uno dei sottotitoli (ovvero gli H2, H3… H6): i sottotitoli, infatti sono molto apprezzati da Google in quanto facilitano l’esperienza di navigazione, la fruibilità del testo e, in ultima analisi, il posizionamento del testo. In linea generale, ogni elemento possa dare valore a un contenuto permette di migliorare la sua ottimizzazione (link di approfondimento, immagini e video esplicativi, info aggiuntive, ecc.)
Consigli di forma ed esposizione
Al di là dell’aspetto più prettamente formale, esistono anche dei riferimenti relativi alle modalità di esposizione che possono agevolare la scalata delle SERP. La premessa fondamentale è che ciò che piace all’utente piace anche a Google (e viceversa), dunque per rendere un testo SEO friendly è necessario fare in modo che esso sia chiaro, comprensibile e utile. Ecco allora alcune dritte per facilitare l’ottimizzazione del testo:
- Scrivere frasi brevi
- Scrivere paragrafi brevi
- Inserire sottotitoli e gerarchizzarli utilizzando i tag “header” (H1, H2, H3 fino a H6)
- Evitare quanto più possibile le forme passive, prediligendo quelle attive
- Utilizzare termini comprensibili
- Ottimizzare e rendere comprensibile lo slug della pagina (ovvero la parte dell’URL che viene dopo il dominio. Ad esempio: www.dominioesempio.it/come-ottimizzare-lo-slug-di-un-articolo)
- Evitare tassativamente di copiare e incollare i contenuti da altre fonti
- Facilitare la lettura eliminando elementi di disturbo (banner invasivi, video o immagini che rallentano la pagina, ecc.)
Questi sono i consigli di base che vi permetteranno di realizzare articoli ottimizzati e con buone possibilità di posizionarsi, ma se volete definire una strategia di posizionamento organico efficace e dettagliata, potete rivolgervi agli esperti di Jits: soluzioni digitali SEO oriented e GDPR compliance!
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